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Diario di bordo 2006
Parte 1 - Dall'Isola d'Elba a Santa Maria di Leuca

12 aprile 2006 - 18 maggio 2006

Dal 23 febbraio al 12 aprile, le preparazioni
Il 22 di febbraio era il mio ultimo giorno di lavoro! Dopo 35 anni di servizio ho raggiunto il (pre-) pensionamento e posso finalmente realizzare il vecchio sogno di lunghe crociere a bordo della mia barca.
Il giorno seguente sono andato subito all'Elba, dove era stazionata la mia barca e il lungo lavoro di preparazioni, di modifiche e di installazioni per migliorare il comfort della vita a bordo è cominciato.
Durante questo periodo ho installato un dissalatore, un ricevitore Navtex, un viva voce per il telefono satellitare, un nuovo sedile al tavolo di carteggio, un nuovo pavimento nella cabina di pilotaggio, ho sostituito tutte le batterie con quelle al gel ed ho verniciato una grossa parte degli interni in teck.
Alla fine di marzo sono tornato a casa per tre giorni per sistemare la macchina, l'appartamento ecc. ecc. per il lungo periodo di assenza e il 3 aprile l'ammiraglio (mia moglie) ed il comandante (io) siamo andati all'Elba dove la nostra barca ci aspettava e dove ho terminato gli ultimi lavori.

Accesso ad internet per il laptop in Italia: SIM Vodafone prepaid, GPRS/UMTS attivato, attivato offerta internet GPRS/UMTS per 30 Euro/mese e 30 ore/mese senza limiti di traffico (fino a settembre 2006 sono persino 60 ore/mese). A parte rare eccezioni, il veloce collegamento UMTS (quasi come a casa con adsl) era dappertutto presente.

Dal 12 al 17 aprile, Elba - Giannutri - Roma - Nettuno

 
Isola d'Elba  a sinistra: la scorta con il gran pavese un pò malconcio. a destra: Rondinara si mette in moto.

Verso mezzogiorno finalmente si parte e siamo accompagnati da una barca con a bordo le nostre figlie, mia nipote e relativi amici, conviventi e mariti.
La prima tappa è molto corta, giusto per provare attivamente tutta la tecnica di bordo, e ci porta solo finoa Porto Azzurro dove ancoriamo per la notte in rada.

Il giorno dopo continuamo con una navigazione di 8 ore a motore con poca vela di appoggio (c'era poco vento) fino Giannutri, l'isola più meridionale dell'arcipelago toscano, dove ancoriamo nell'ampia baia. Quali sorprese! UMTS e televisione funzionano perfettamente e siamo soli! Conoscevamo benissimo Giannutri ma solo in luglio/agosto quando la baia è tappezzata da un centinaio di barche.
Conosciamo benissimo tutta la costa del tirreno da innumerevoli crociere negli ultimi 25 anni e se la meteo lo permette, vogliamo continuare velocemente verso sud, anche perchè le temperature dell'aria e dell'acqua sono piuttosto rigide quest'anno. Il riscaldamento bisogna tenerlo in funzione almeno di notte.
Il giorno seguente non c'è un filo di vento e partiamo la mattina presto per raggiungere il Porto Turistico di Roma per rendere nuovamente visita alla capitale (ne vale sempre la pena...).

 
Roma   a sinistra: Rondinara nel Porto Turistico di Roma. a destra: la foto obbligata della fontana di Trevi

Il Porto Turistico di Roma, di costruzione recente, è molto curato e offre tutti i comfort. Il marina è situata ad Ostia da dove con autobus, treno e metropolitana si raggiunge comodamente il centro di Roma in ca. 40 minuti. Così facciamo e visitiamo Roma proprio il sabato prima di pasqua, cioè masse immense di turisti.
La domenica fuori del porto c'è parecchio scirocco perciò restiamo ancora un giorno al riparo. Mia moglie approfitta della lavanderia a gettoni per lavare un grosso sacco di biancheria. Una notte al PortoTuristico di Roma costa in questo periodo dell'anno 25 Euro + 1.5 Euro per l'acqua.
La domenica di pasqua nel pomeriggio lo scirocco si calma un pò e il lunedì mattina facciamo il piccolo salto di 29 miglia fino al Marina di Nettuno vicino ad Anzio.
Questo lunedì è tutto chiuso e la torre di controllo ci dà un posto lungo il molo presso la torre. Una notte in questa stagione: 14 Euro.

Dal 18 al 26 aprile, Nettuno - Ponza - Ventotene - Ischia - Salerno - Agropoli
L'indomani partiamo in direzione dell'arcipelago pontino, le nostre isole preferite. Dopo sei ore di leggeri venti portanti arriviamo a Ponza. Nelle diverse cale che guardano a SE c'è un'onda lunga abbastanza sopportabile da SE. Infine caliamo l'ancora nella rada del porto dove c'è più calma. Nel tardo pomeriggio, mentre stavo preperando una grigliata, comincia una ripida risacca da ENE. Situazione alquanto nota a Ponza... La grigliata viene rimandata, cerchiamo un posto un pò più riparato, dalla parte che guarda a NW c'è ancora mare di NW, e in mancanza di meglio ci spostiamo finalmente nella cala del Frontone dove si può ancorare con molta più catena su di un buon fondo di sabbia.
Di cenare non se ne parla, di dormire fino a tarda notte neanche. Si balla tutta la notte. Intorno a Ponza passano degli estesi temporali. Solo una grossa barca a vela americana ci tiene compagnia. La mattina seguente finalmente torna la calma e possiamo andare a fare la spesa con il gommoncino. Ponza significa per me anche una grossa scelta di pesce fresco e così riempiamo il frigorifero per i prossimi tre giorni.

 
Ponza   a sinistra: scoglio Evangelista. Eravamo assolutamente soli. a destra: Cala del Frontone. Tutto è in fiore

Dietro il fronte temporalesco un bel vento di maestrale pulisce il cielo. Così decidiamo di restare altri due giorni a Ponza che in questa stagione senza barche e tutta fiorita offre uno spettacolo che ancora non conoscevamo. Fare il bagno come in estate è però impossibile. La temperatura dell'acqua raggiunge a malapena i 15°C...
Il 21 pomeriggio andiamo a Ventotene. Nel porto romano c'è ancora posto, ma manovrare in quel porto così stretto quando c'è vento non è per niente facile. Vicino al molo ci sono anche dei grossi massi, bisogna tenere la barca molto distante e la passerella diventa molto troppo corta. Nel porto nuovo c'è posto in quantità. In questo porto però abbiamo fatto in passato delle brutte esperienze quando si alza il vento da N a E. Allora si forma una risacca molto noiosa e pericolosa. La diga foranea di questo porto è una di quelle forate sotto. Una soluzione sicuramente più ecologica ma deleteria per le barche in porto. Chiediamo agli esercenti del pontile galleggiante che è dotato di catenaria e corrente (niente acqua) il prezzo per una notte. 46 Euro! In questa stagione! Allora decidiamo, come avevamo fatto altre volte, di attraccare lungo la diga foranea. Niente acqua e niente corrente, ma non costa niente. Passiamo una notte molto calma. Niente risacca questa volta.
Il giorno seguente andiamo a Ischia Casamicciola alla Marina Cala degli Aragonesi. Ci siamo stati anche in passato. Posto un pò rumoroso ma ordinato ed il personale è molto gentile. Per Ischia il prezzo del posto barca, anche se siamo fuori stagione è piuttosto contenuto, 20 Euro al giorno. Restiamo a Casamicciola due notti e ne approfittiamo per una visita a Pompei con aliscafo e treno.

 
Ischia   a sinistra: una fontana a Casamicciola. a destra: un nuovo tappetino per Rondinara

Continuamo il nostro viaggio in una giornata con totale assenza di vento in direzione della Costiera Amalfitana. Appena fuori del porto di Casamicciola due giovani a bordo di un Comet 52 con le vele al carbonio totalmente afflosciate ci chiamano a grandi gesti. Ci chiedono se li possiamo rimorchiare fino a Capri dove la barca deve partecipare ad una regata nei prossimi giorni. Il motore si è fermato e i tubi del gasolio sono pieni di segatura e schegge di legno. Risultato di una qualche modifica fatta molto professionalmente...I due giovani erano rimasti svegli tutta la notte, hanno tentato in tutti i modi di rimettere in moto il motore ed erano vistosamente stanchi. Bah! ho abbastanza cavalli a disposizione e allora li ho rimorchiati fino fuori il porto di Capri dove dovevano ricevere assistenza da degli amici. Arrivati a destinazione abbiamo almeno ricevuto un corto ringraziamento.

 
Ischia   a sinistra il Castello Aragonese. a destra: poco prima avevamo preso Il Comet a rimorchio.

Abbiamo poi continuato lungo la costa amalfitana e volevamo attraccare ad Amalfi. Ci eravamo stati già una volta ed il posto in banchina era molto buono.
Amalfi è una bellissima cittadina e nel tardo medioevo Amalfi era una delle quattro repubbliche marinare (Genova, Pisa, Amalfi e Venezia) i cui stendardi ornano il campo bianco della bandiera della marina italiana. Le repubbliche marinare controllavano a quel tempo il commercio fra l'Italia e i paesi del mediterraneo.
Abbiamo solo dato un veloce sguardo dentro al porto di Amalfi pieno zeppo di imbarcazioni per turisti e di imbarcazioni locali. Allora si continua per Salerno dove avevamo ancorato nel grande porto commerciale. Nell'angolo SE, lì dove non si disturba le manovre delle grosse navi, si sono stabiliti dei piccoli gestori di pontili. Il prezzo di 38 Euro per una notte ci è sembrato eccessivo e ci siamo spostati nel porticciolo di Masuccio Salernitano che appartiene probabilmente al comune di Salerno. Nel porticciolo non c'era molto posto disponibile e anche nessuno che ci indicasse un posto. Allora abbiamo attraccato lateralmente nell'angolo all'interno della diga foranea. I piccoli traghetti arrivati in seguito avevano abbastanza posto e non hanno criticato la nostra presenza. Un'altra notte tranquilla a prezzo zero.
Il giorno seguente volevamo continuare per Capo Palinuro, dove ci sono delle bellissime cale, e siamo partiti presto. Un leggero maestrale era quasi ideale. Dopo poco più di un'ora il vento è però girato a scirocco e si è rinforzato. Non avevamo voglia di andare controvento col motore, allora abbiamo virato per Agropoli, cittadina interessante vicino all'antica città greca di Paestum, nell'angolo sud del golfo di Salerno. Arrivati ad Agropoli abbiamo chiesto un posto ad uno dei pontili galleggianti: ci hanno chiesto 36 Euro! Siamo veramente tutti impazziti o siamo una nazione di nababbi... Col VHF ho chiamato allora Circomare Agropoli e chiesto se potevo attraccare lateralmente alla diga foranea. Dopo un pò di tempo, avranno dovuto chiedere ai superiori..., ci è stato consentito l'attracco. Più tardi una barca a vela francese ci ha raggiunti all'attracco.
Il tempo è peggiorato il giorno seguente e si è anche messo a piovere. I militari della capitaneria sono passati in mattinata e ci hanno detto di spostarci all'esterno della diga di sottoflutto, che è banchinata, perchè nel pomeriggio doveva arrivare una grossa unità della guardia costiera e avevano bisogno del posto lungo la diga foranea.
Abbiamo seguito controvoglia l'ordine e ci siamo spostati. Nel pomeriggio, come era da aspettarsi, non è arrivata nessuna unità della guardia costiera...
Non voglio iniziare polemiche, solo un'impressione... Sono andato in capitaneria, a chiedere se potevo mettermi lungo la banchina dove c'erano poche barche da pesca e tanto posto. Solo nel grande ufficio al pianterreno ho contato 14 militari in divisa, tutti molto gentili e visibilmente indaffarati ma nessuno era in grado di rispondere alla mia domanda. Un ufficiale subalterno è poi salito al piano superiore (altri uffici con altri militari di grado superiore?) ed è tornato con una risposta negativa...
Abbiamo approfittato delle avverse condizioni atmosferiche almeno per una copiosa spesa e per far lavare la biancheria.

 
a sinistra: Amalfi. a destra: all'esterno della diga di sottoflutto ad Agropoli

Dal 27 aprile al 10 maggio, Agropoli - Capo Palinuro - Maratea - Cetraro - Vibo Valentia - Isole Eolie
Con cielo coperto, temperatura fresca e leggero vento, prima di scirocco poi di maestrale, lasciamo Agropoli in direzione sud.
All'incirca 8 miglia a SE di Capo Palinuro ancoriamo nel centro della ben protetta Cala (o Porto) degli Infreschi. Siamo soli e abbiamo naturalmente anche molto posto per derivare. Questa cala è bellissima e il giorno seguente facciamo anche una lunga passeggiata a terra. Il cielo è ancora molto nuvoloso, a tratti piove e allora decidiamo di rimanere ancora una notte..

 
Cala degli Infreschi   Da soli...

Il giorno seguente piove ancora, le nuvole sono basse e un pò di risacca da SE entra nella cala. Salpiamo l'ancora, attraversiamo il golfo di Policastro e attracchiamo di lato al molo di Maratea Marina. Posto carino con però poche possibilità di approvvigionamento. Dopo un copioso acquazzone il cielo si rischiara e facciamo una passeggiata di una mezz'oretta per reggiungere un paesetto in collina dove troviamo un supermercato e perfino una pescheria.

 
Maratea   Il sole splende dopo l'acquazzone

Il giorno seguente continuamo verso sud e dopo 30 miglia arriviamo a Cetraro. In questo porto nuovo ma mai finito e con dighe forate attracchiamo lungo un molo designatoci dalla capitaneria. C'è una costante forte risacca che ci distrugge le copertine dei parabordi e la capitaneria non ci permette di metterci lungo il molo delle barche da pesca, molto più calmo, benché ci sia tanto posto. Dunque non è consigliabile restare più a lungo del minimo indispensabile...

 
Cetraro   a sinistra: Il porto. a destra: che colori!

La mattina seguente lasciamo Cetraro di buon'ora e con un buon vento di libeccio veleggiamo verso Vibo Valentia Marina dove troviamo un posto al pontile Carmelo. Franco, il proprietario e sua moglie sono molto gentili e servizievoli. Organizzano una nuova bombola del gas, nuove copertine per i parabordi e la lavanderia. Il prezzo per due giorni, compreso bombola del gas e copertine dei parabordi è di soli 90 Euro!
Il secondo giorno prendiamo una macchina in affitto e facciamo un lungo giro per la Calabria che ancora non conoscevamo. Visitiamo la bellissima Tropea e Capo Vaticano, l'affascinante Scilla (lo scoglio prima dello stretto di Messina dove secondo l'odissea c'era il mostro e le sirene che incantarono i compagni di Ulisse) e Serra San Bruno attraverso i fitti boschi dell'entroterra.
A Vibo Valentia Marina ci sono buone possibilità di approvvigionamento e anche due pescherie ben fornite!

 
Vibo Valentia Marina   Al pontile Carmelo
 
Tropea   a sinistra: il castello sulla roccia e a destra: il marina.
 
Scilla   a sinistra: le case costruite in fronte al mare e a destra: la roccia del mostro (le sirene di Ulisse).

Il programma di crociera che avevamo fatto comprendeva una visita alle isole Eolie che conosciamo benissimo, ma mai visitate in una stagione così priva di ressa.
Amiamo queste isole e la loro selvaggia bellezza vulcanica con i paesini con le case bianche.
La prima meta che si sceglie normalmente è Stromboli. L'isola più settentrionale e più vicina alla Calabria.
Il viaggio verso Stromboli cominciò con una leggera brezza e mare calmo. Arrivati all'altezza dello stretto di Messina, benchè circa 25 miglia fuori, il vento di scirocco è aumentato notevolmente ed un mare ripido ed incrociato, probabilmente originato dalle correnti, ci ha dato degli belli scossoni. Continuare per Stromboli non era più possibile, anche perchè a Stromboli non c'è una cala riparata e si deve ancorare praticamente in mare aperto. Allora abbiamo cambiato rotta in direzione di Vulcano che offre dei buoni ancoraggi. A lungo un folto gruppo di delfini ci ha accompagnati. Peccato che non abbiamo potuto godere lo spettacolo dalla prua della barca ma solo dalla timoneria visto l'acqua gelida che imbarcavamo con quel mare inca.....
Dopo circa tre ore l'influsso delle correnti dello stretto è sparito e il mare e il vento si sono calmati. Siamo arrivati nella cala di ponete (Porto di Ponente) di Vulcano nel tardo pomeriggio e abbiamo calato l'ancora nel mezzo della baia su 8 metri di fondo di sabbia. Con noi c'erano altre quattro barche di varie nazionalità.
Quasi tutto il giorno seguente l'ho passato a smontare varie parti della meccanica della timoneria per trovare il pezzo che strideva durante il viaggio di ieri. Come di norma in una barca di ridotte dimensioni bisogna infilarsi in spazi molto stretti, lavorare all cieca e smontare varie cose prima di arrivare ai vari pezzi. Il risultato della ricerca non era molto incoraggiante. L'asse di un rinvio a 90 gradi era un pò corroso e grippato. Il cuscinetto ad aghi completamente bloccato. Dopo una profonda pulizia e copioso ingrassaggio lo stridio era almeno sparito ma l'asse ha ancora gioco. Su quell'asse è fissata la ruota dentata del pilota automatico. Speriamo che il tutto tenga almeno fino alla fine della crociera...

 
Vulcano    a sinistra: il Porto di Ponente con il vulcano sullo sfondo, a destra: la vista sulle due baie e sullo sfondo Lipari e Salina.

Dopo due giorni di riposo a Vulcano e visita dell'interno dell'isola, dove ci sono alcune fattorie, con una moto a quattro ruote il vento gira a maestrale, cioè non buono per la baia di ponente. Allora decidiamo di spostarci verso la cala Zimmari nel sudovest di Panarea che offre buon riparo da venti da W a N. Questa cala è la più frequentata dagli "yachties" nelle isole eolie e in stagione estiva naturalmente piena zeppa. Ora eravamo assolutamente soli! Da sogno!
Il giorno seguente un'onda lunga da SW ci obbliga a lasciare cala Zimmari e endiamo a Lipari, volevamo comunque andare a fare gasolio, nella rada dove ancoriamo con 100 m di catena su 33 metri di fondo. A Lipari come in altri posti alle eolie è così, acque molto profonde fino vicino a riva. A Lipari a parte il porticciolo sempre pieno a nord della rada ci sono solo due pontili molto esposti alla risacca. Nella rada c'erano solo due grosse barche a vela all'ancora. Lipari è adatta a fare la spesa. C'è un supermercato, fruttivendoli, macellerie, venditori ambulanti di pesce, panettieri e abbiamo approfittato copiosamente per reintegrare le scorte.
Il giorno seguente siamo andati a Salina all'attracco nel nuovo porticciolo turistico di Santa Marina Salina. L'isola di Salina la conoscevamo poco e abbiamo preso in affitto una moto coperta a tre ruote sulla quale almeno si può stare a sedere in due affiancati e abbiamo visitato l'interno molto verde dell'isola.

 
Salina   a sinistra: il porticciolo turistico di Santa Marina Salina, a destra: il paesino di Rinella con l'Etna innevato e l'isola di Filicudi sullo sfondo.

Oooops! Il modulo dello scandaglio dello strumento combinato Raymarine non funziona più. Il laconico "no data" mi costringe senza successo ad controllo di tutti i cavi e connessioni. Alla mia email al supporto di Raymarine con la descrizione del difetto viene prontamente risposto con la diagnosi "modulo difettoso, inviare alla fabbrica per la riparazione". Hmmm! per niente incoraggiante... da dove e come inviarlo? Quando e dove tornerà indietro? Una successiva email al distributore italiano, la Deckmarine di Milano (da lì proviente il sistema completo) e una risposta simile...
Il giorno seguente il vento gira nuovamente ad E/SE e torniamo a Vulcano Ponente. Verso le una e mezza di notte il vento torna a maestrale (situazione che avevamo già avuta in passato) e ci tocca fare il giro di Vulcanello per andare all'ancora nel Porto di Levante. Dopo una mezz'oretta le barche che erano a Ponente ci seguono. Non è molto semplice trovare un fondo adatto per ancorare in quella baia. Il fondale scende rapidamente nel centro della baia. I posti migliori sono vicino al molo, davanti alle sorgenti termali.
Nel corso della giornata telefono al punto di servizio della Raymarine in Sicilia. La Elettromar di Messina. Hanno un modulo dello scandaglio di scorta e possono sostituirmelo il giorno seguente a Milazzo. Che notizia confortante! Allora si parte subito e si và a Milazzo nel marina dentro al porto commerciale.

Dal 10 maggio al 19 maggio, Isole Eolie - Milazzo - Messina - Riposto - Roccella Ionica - Le Castella - Cirò Marina - Santa Maria di Leuca
Nel marina di Milazzo ci assegnano un'attracco laterale al pontile esterno. Nel largo porto di Milazzo i traghetti e gli aliscafi che servono le Eolie sono in continuo movimento e la risacca è abbastanza noiosa (sopportabile però in confronto a quella che c'era a Cetraro). Il prezzo di 60 Euro! a notte è però assolutamente sproporzionato, il più alto di tutta la crociera fino ad ora.
Il giorno seguente, abbastanza puntuale visto le usanze nell'Italia meridionale il tecnico della Raymarine arriva e sostituisce il modulo difettoso. Anche senza la ricevuta d'acquisto mi viene accettata la garanzia di due anni (questo modulo viene prodotto da poco più di un anno). Lavoro e materiale gratis! Sono molto ben impressionato dal servizio ai clienti della Raymarine e ringrazio con una email la Raymarine, la Deckmarine e il distributore locale Elettromar.
Non vogliamo approfittare oltre della carissima ospitalità di Milazzo e dopo aver comprato pesce fresco per i prossimi due giorni lasciamo il porto in direzine dello stretto di Messina. E' sempre affascinante passare per lo stretto però ci tocca la corrente contraria. Ho evidentemente male interpretato la tabella delle correnti scaricata da internet... Bah! con il nostro motore non è un problema molto grave. Nel frattempo sono già le cinque del pomeriggio e da queste parti non c'è molta scelta di porti e nessuna scelta di cale riparate. Ci tocca dunque fare tappa a Messina. Il marina è costituito da pontili galleggianti all'entrata del porto, molto esposta sia al mare che alla risacca degli innumerevoli traghetti che passano molto vicino. I pontili sono ancorati su 15 metri di fondo e l'acqua è almeno pulita. Il marina appartiene alla stessa società di quella di Milazzo ed anche qui ci aspettiamo un prezzo molto salato. Infatti, altri 60 Euro...pazzesco!

 
Messina   a sinistra: la famosa torre dell'orologio con le figure animate, a destra: la città con l'entrata del porto.

Di prima mattina lasciamo Messina e con mare calmo, assenza di vento costeggiamo la Sicilia con una vista incantevole dell'Etna ancora innevato. Passiamo accanto a Taormina e continuamo fino al nuovo porto di Riposto.

 
Taormina   a sinistra: vista da nord e a destra: vista da sud.

Nella Marina di Riposto ci assegnano un buon posto ad uno dei grossi pontili galleggianti. Il marina ha un aspetto buono e curato. Le possibilità di approvvigionamento nel marina sono molto ristrette. Nella città sono molto più ampie. Il mercato del pesce, frutta e verdura assolutamente fantastico. La merce esposta è molto variata e molto buona.
Il lettore attento arrivato a questo punto si pone certamente due domande:
- cosa sono sempre queste queste informazioni sui pescivendoli e mercati del pesce? Bah! a noi il pesce piace tantissimo. Conosco bene praticamente tutti i pesci del mediterraneo, so scegliere quello fresco, so scartare quello allevato e so cucinare il pesce discretamente.
- perchè siamo andati fino a Riposto se volevamo andare in Grecia? Risposta semplice: vicino a Catania abitano due miei cugini che non avevamo visto da più di dieci anni. Allora visita dai cugini e ne torniamo con una scorta di limoni freschi e non trattati che ci basterà per i prossimi 5 mesi, con marmellate di arance e mandarini, con limoncino. Tutto fatto in casa.
Dopo due giorni a Riposto partiamo per la parte a noi ancora sconosciuta della crociera. Dunque a partire da questo punto siamo costretti a leggere attentamente i vari portolani, libri illustrati per la nautica e diari di bordo scaricati da internet.


Riposto   con una superba vista dell'Etna ancora innevato

Partiti da Riposto, la nostra prima meta è Roccella Ionica. Vi arriviamo dopo 11 ore. La seconda parte del tratto accompagnati da un buon 4 di maestrale. Poco prima di Roccella Ionica un grosso branco di delfini ci accompagna a lungo ed è sempre affascinante osservarli nuotare e saltare visibilmente divertiti attorno alla prua della barca.
Il porto di Roccella Ionica è ben fatto e con i pontili a pettine. Peccato che ancora non si sia trovato un'esercente e purtroppo già alcune infrastrutture cominciano a smatellarsi. Capisco anche che sia abbastanza rischioso prendere questo porto in gestione perchè troppo lontano dalle mete ambite dalla nautica da diporto e interessante praticamente soltanto per le imbarcazioni di passaggio. Fino ad ora il porto è gestito dalla capitaneria. Non c'è ne acqua ne corrente benchè tutte le colonnine siano installate ma non si paga neanche niente. Nel porto c'è qualche barca locale, poche barche ormeggiate tutto l'anno, qualche barca in transito, qualche barca in attesa di riparazioni ma nessun relitto. Non ci sono negozi e per arrivare in paese ci vuole una camminata di circa mezz'ora.
Il tempo peggiora e allora restiamo una seconda notte a Roccella Ionica.
La prossima tappa è abbastanza lontana e dopo altre undici ore e nuovamente a lungo accompagnati da tanti delfini, raggiungiamo il piccolo e molto ben protetto porticciolo di Le Castella. La Lega Navale che gestisce questo porticciolo ci dà un attracco che è gratuito per i primi tre giorni. Nel porticciolo, a parte barche locali e qualche barca ormeggiata tutto l'anno poche barche in transito di varie nazionalità. Il paese di Le Castella è carino, ma ancora addormentato prima della stagione turistica, e prende nome dal castello aragonese costruito in riva al mare e offre abbastanza buone possibilità di approvvigionamento (purtroppo non ho trovato pesce).

 
A sinistra: nel porto di Roccella Ionica e a destra: in quello di Le Castella

Il giorno seguente bonaccia e corta tappa fino a Cirò Marina. Nuovo, bello e mai finito porto che il mare sta lentamente distruggendo. All'entrata del porto chiedo alla capitaneria dove posso attraccare. Mi rispondono che l'interno della diga foranea è prevista per il transito però è proibito attraccare perchè la banchina è parzialmente crollata. Entriamo comunque nel porto e un vecchietto ci chiama verso il fondo del molo foraneo dove la banchina è ancora in ordine. Alle mia domanda mi dice che la capitaneria proibisce l'attracco per motivi di sicurezza perchè non vogliono nessuna responsabilità ma che chiudono un occhio se qualcuno lo fà comunque. Il porto è stato costruito nel posto sbagliato. Un centinaio di metri fuori la diga foranea c'è un canalone che scende ripido fino a 100 metri. I frangionde piazzati fuori la diga sono piano piano sprofondati e durante le tempeste invernali le onde passano sopra il molo e scavano sotto la banchina. Un paio di ore più tardi altre barche ci raggiungono e attraccano vicino a noi. A Cirò Marina ci sono un paio di grossi alberghi e delle belle spiagge. In estate vive di turismo. In questa stagione appare molto addormentata ma offre buone possibilità di approvvigionamento ed anche pesce fresco ;-).
Volevamo in seguto rimontare ancora la costa calabra fino al Marina Laghi di Sibari. Il tempo il giorno dopo però era così bello, il vento di maestrale e non troppo forte che abbiamo spontaneamente deciso di attraversare il golfo di Taranto. Dopo quasi 12 ore e 58 miglia a vela siamo arrivati a Santa Maria di Leuca all'estremo sud della Puglia. Porto di transito per attraversare il canale d'Otranto e arrivare a Corfù. Anche Santa Maria di Leuca è un paese che vive di turismo e offre buone possibilità di approvvigionamento incluso pesce fresco. Ai pontili si può, secondo la disponibilità di posto, attraccare lateralmente o perpendicolarmente. Nell'area del porto c'era parecchio vento e allora abbiamo attraccato di lato. Il prezzo per una notte era di tutto rispetto, 46 Euro!

 
Santa Maria di Leuca   a sinistra: i delfini ci accompagnano. a destra: una delle belle ville in stile moresco

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